4 Passi sul confine

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Pubblicato da Daniela Sbardella

12 Oct 2018 - 01.16

Di Daniela Spaziani

C’era una volta, nel cuore del Parco dei monti Simbruini, contornato da cime prossime ai 2000 metri, posto in una valle circondata da pietre calcaree, il paese di Vallepietra. ln questo comune, a 1337 m s.l.m.  , ai piedi del monte Autore, si trova il Santuario della Santissima Trinità.

Tra il1846 e il 1847, a seguito di un trattato tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli, stipulato per risolvere delle controversie di confine, vennero poste delle colonnine tra  i due territori. Ancora oggi possiamo trovare questi pilastri su cui sono stati  incisi un giglio stilizzato borbonico e il numero progressivo (sul lato del Regno di Napoli) e le chiavi di S. Pietro e l’anno in cui sono state collocate (sul lato verso Roma). Al di sopra, una scanalatura rappresenta la linea di confine ed indicava dove trovare la precedente e la successiva. Nel 2016 La Commissione Centrale di Escursionismo del CAI ha annunciato la costituzione di un nuovo gruppo di lavoro, denominato “Percorsi Storici”. Il nuovo team ha l'obiettivo di promuovere iniziative legate ai "cammini" storici presenti in Italia, collaborando con Gruppi regionali e Sezioni CAI, Regioni e il Ministero della Cultura, che ha proclamato il 2016 "Anno dei Cammini d’Italia".

Eccoci quindi, al 2018 e più precisamente all’8 settembre, all’escursione organizzata da uno dei nostri accompagnatori, Diego Magliocchetti,  alla scoperta dei cippi di confine. Faccio parte anch’io  della comitiva di escursionisti provenienti dalle varie sezioni del Lazio (Frosinone; Viterbo e Sora) più due rappresentanti dell’Associazione “I Muntagnòli”, che parte dal parcheggio del Santuario della Santissima Trinità per un giro ad anello della durata di 4 ore, con un dislivello di 200 m. e che s’incammina per un sentiero verso Campo della Pietra e Passo Procoio. Sotto questo cielo settembrino, il cammino è piacevole e ci permette di ripercorrere l’antico confine e la sua storia che ci viene narrata dal socio del CAI di Sora, Tonino Farinelli.

Nel primo pomeriggio si torna al parcheggio e ci si saluta coi vecchi e nuovi amici, nell’attesa di rivederci presto alla scoperta di nuove storie e di altri monti.

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