Tra Austria e Ungheria
lungo la ex cortina di ferro
Agosto 2010

di Piero Lancia
piero.lancia@caifrosinone.it

La pratica del cicloturismo, nato nel centro e nord Europa, si allarga ad est e va ad interessare quei paesi che, una volta, erano "oltre cortina". Allora andiamo a pedalare tra Austria e Ungheria, attirati dalla curiosità e dalla possibilità di alternare la bicicletta ai bagni termali.

Il Danubio
cani al Prater
Domenica mattina. Vienna ci regala una giornata di sole e una pista ciclabile dalla stazione fino in centro. Ci regala anche l'aria gioiosa del giorno di festa, sul viale del Prater: chi va a spasso, chi in bici, chi sui pattini, un austero signore coi baffi ottocenteschi ci guarda dall'alto di un velocipede, una bicicletta trascina un rimorchio da cui si affacciano due cagnolini.





ciclabile del Danubio
Ormai fuori città, le rive del Danubio sono una spiaggia di nudisti, che vi si affollano a decine.
La pista ciclabile attraversa boschi e acquitrini, siamo nel parco nazionale Donau Auen.








Il lago Neusiedler
Lasciamo il Danubio a Bad Deutsch Altenburg (non lasciarsi ingannare dal nome, non ci sono le terme, almeno come le cerchiamo noi). Prendiamo una pista ciclabile di raccordo verso il lago Neusiedler.
nel parco eolico
Si attraversa una campagna coltivata a girasoli e caratterizzata dalla presenza di numerosissime pale eoliche: mi fermo e riesco a contarne quasi un centinaio, poi proseguo e se ne vedono ancora e ancora.
sulla ciclabile del lago











La ciclabile attorno al lago è piacevole e frequentatissima, anche se il lago non si vede...


lago Neusiedler


Rust

Ci fermiamo a Rust che ha una piazza molto caratteristica e un accesso al lago, cose che la rendono una località balneare di villeggiatura piuttosto frequentata.
Rust










cicogne




La cittadina protegge una folta colonia di cicogne che nidificano sui tetti, è facilissimo avvistarle.







Sopron
Pan-European pic-nic
A Morbisch lasciamo la ciclabile del lago e deviamo a destra, salendo tra i vigneti ad un bel punto panoramico dove si vede bene il lago. Poco più avanti si arriva al Pan-european pic-nic. In aperta campagna, una stele e un piccolo monumento ricordano un episodio di storia contemporanea: qui fu aperto il primo varco nella cortina di ferro, due mesi prima della caduta del muro, grazie al quale centinaia di tedeschi dell'est poterono tornare in occidente. Non c'è più traccia di filo spinato; a Sopron c'è una bella mostra con foto dell'avvenimento molto emozionanti.

Sopron, torre del Fuoco
Sopron ha il fascino della nobiltà decaduta: sui vicoli del centro storico si affacciano molti palazzi storici a testimonianza di un passato splendente, su cui è calato un velo di rovina.










Sopron, piazza principale

La piazza principale è in ristrutturazione, purtroppo per noi, ma sarà riportata agli antichi splendori.

Sopron









In compenso nei localini si mangia bene.





Fertod
ciclabile del lago
Torniamo alla ciclabile del lago, sempre segnalata e frequentata, anche in territorio ungherese, e la seguiamo fino a Fertod per visitare il castello Esternazy, definito la "Versailles ungherese". Il paragone risulta un po' eccessivo.
castello Esterhazy







Torniamo indietro fino a Hegyko, dove ci fermiamo per fare il bagno alle terme.
ciclabile del lago














Ci sono piscine coperte e scoperte con acqua termale, una piscina per nuotare, un grande parco dove la gente può prendere il sole, negozietti e un paio di piccoli ristoranti.

Buk
scollinamento
Lasciata la ciclabile del lago, realizzata con standard austriaci, ci inoltriamo per le strade ungheresi.
La nostra guida riporta gli itinerari adatti ai ciclisti, sono strade di campagna a basso traffico ma, ogni tanto, passa anche qualche camion.

terme di Buk









I paesi sono piccoli e sembrano disabitati. A Zsira svoltiamo su una pista ciclabile vera, separata dalla strada principale. Arriviamo così a Buk, famosa per le sue terme. Sembra molto più vivace, ci sono anche grandi alberghi. Le terme offrono molte piscine diverse e sono frequentatissime.

Koszeg
segnaletica ungherese
Percorriamo a ritroso la pista ciclabile per alcuni chilometri e svoltiamo nuovamente su strada ordinaria. Scopriremo però che dove la nostra guida riporta il simbolo della biciclettina, le strade sono realmente piacevoli per i ciclisti perché il traffico è veramente ridotto.

Koszeg








Un itinerario breve, caratterizzato da una salita in un bel bosco e una discesa ci porta a Koszeg. La cittadina è davvero molto carina, con qualche bel negozietto di artigianato.



Koszeg



Koszeg


A pochissima distanza un piccolo lago dà l'impressione di trovarsi sulle Alpi.
lago di Koszeg


Szombathely
pioggia e vento
Pioggia e vento. Saliscendi. Mantella e copri sacca impermeabile.

Sfioriamo l'Austria e le ultime propaggini delle Alpi, il paesaggio si fa più bello.

Szombathely







La carta segna il simbolo della biciclettina, a tratti non c'è davvero nessuno per strada e pedaliamo affiancati per chiacchierare.

Szombathely è ben organizzata con le piste ciclabili, il centro storico non è entusiasmante, ma in compenso ci aspetta un pomeriggio di relax nella piscina termale.


Szentgotthárd
mini coop a Jak
Prima sosta a Jak, dopo una decina di chilometri, per far spesa in un piccolo supermercato, abbastanza misero. In molti paesi non si trova nulla, meglio approvvigionarsi subito. Fuori molte bici parcheggiate, autentici catorci: sembra che gli ungheresi vadano in bici solo per necessità.
ancora pioggia


Più avanti ci ripariamo dalla pioggia sotto la pensilina di un autobus. C'è un piccolo negozio di frutta, prendiamo prugne e frutti di bosco a pochi soldi.

Szentgotthard


Ora siamo nella valle della Raba, affluente del Danubio e ne risaliamo il corso verso il confine con l'Austria. Ci fermiamo a Szentgotthárd, il cui nome evoca salite e valichi alpini.








terme di Szentgotthard
Qui c'è l'impianto termale più nuovo dell'Ungheria (e si vede) e anche il più divertente in cui siamo stati.











Orseg
nel parco di Orseg
L'ultima tappa è un anello, con partenza e ritorno a Szentgotthárd, per andare a vedere il parco nazionale di Orseg. Strade vuote, tre strappi al 10%, paesi piccolissimi tra praterie e boschi sconfinati, la Slovenia è lì a due passi.

esposizione di ceramica














nella bottega artigiana
La località principale del parco è Oriszenpéter. Le frecce riportano nomi impronunciabili, capiamo però una cosa che ci interessa: una casa di campagna ospita la bottega di un artigiano che fa terrecotte di un buon gusto. Compriamo due pezzi per l'equivalente di pochi euro.






Sulla via del ritorno ancora una bella salita e una dolce planata fino al laghetto di Mariaujfalu, per fare uno spuntino.

Graz e Vienna
Graz
Rientriamo in Austria in treno. Scesi a Graz, siamo in un altro mondo: la rete di piste ciclabili porta ovunque in città, le strade sono affollate, le vetrine sono ricche, il centro storico è affascinante, godibilissimo, chiuso al traffico e aperto solo al tram, ai pedoni e ai ciclisti.
Graz






Vienna ci aspetta in un venerdì pomeriggio di sole, sembra ancora più allegra, forse perché si prepara al fine settimana.





Vienna


Informazioni pratiche.
La cortina di ferro è ora diventato il progetto di una pista ciclabile, riconosciuto dal Parlamento Europeo come modello di sviluppo sostenibile, che va dal Mar di Barents al Mar Nero; informazioni sul sito www.ironcurtaintrail.eu
Guide e cartine del tratto austriaco del percorso si possono reperire facilmente, ad esempio nella collana Bikeline delle edizioni Esterbauer www.esterbauer.com (in lingua tedesca). Le ciclabili austriache sono ben segnate, quindi può essere più che sufficiente il materiale che si può scaricare dal sito www.burgenland.info (in italiano): far riferimento ai percorsi B21 e B10. Un sito interessante che descrive le ciclabili austriache è www.fahr-radwege.com (in tedesco).
Per il tratto ungherese mi è sembrato indispensabile utilizzare le guide delle edizioni Frigoria, acquistabili sul sito www.frigoriakiado.hu (anche in inglese). Il nostro percorso è coperto da due volumi: Kisafold and surrounding e Orseg and Alpine Foothills. Queste guide sono trilingue: ungherese, tedesco e inglese.
Le piste ciclabili in Ungheria sono poche, ma queste guide indicano le strade a basso traffico consigliate ai ciclisti; quelle che riportano il simbolo della bicicletta sono realmente molto tranquille. Bisogna comunque rispettare il codice della strada e fare attenzione agli incroci con le statali o con la ferrovia perché i passaggi a livello sono quasi sempre senza barriere.
L'itinerario di circa 450 chilometri è stato percorso in dieci giorni. Soprattutto in Ungheria abbiamo programmato le tappe (di lunghezza compresa tra 25 e 70 chilometri) in modo di fermarci in luoghi che avessero qualche motivo di interesse: le terme o centri storici significativi come Sopron e Koszeg.
Abbiamo viaggiato in treno, con bici al seguito, da Roma a Vienna. Questo treno viaggia una sola volta a settimana, ciò costringe a date fisse per partire. Per informazioni contattare info@dbitalia.it.
Abbiamo prenotato da casa soltanto il primo pernottamento, poi abbiamo trovato una stanza giorno per giorno, senza difficoltà.
I prezzi in Ungheria sono abbastanza contenuti: stanze doppie più che dignitose con prima colazione costano l'equivalente di 40 euro per due persone, si cena con meno di 10 euro a testa. Gli ingressi alle piscine termali costano pochi euro, in quelle più attrezzate comunque meno di 10. Conviene sempre pagare in fiorini e mai in euro perché gli esercizi commerciali adottano un cambio sfavorevole.
Nelle zone rurali non si trovano facilmente negozi dove comprare da mangiare, e quando ci sono l'assortimento è molto ridotto: è sempre meglio avere con sé acqua e qualche panino.
La lingua locale è del tutto incomprensibile: le sole parole che somigliano a qualcosa di conosciuto sono Panziò (che sta per pensione) e Reception, il che aiuta a trovare da dormire. Poi ci si fa un po' l'occhio e si capisce perlomeno il significato delle insegne.
Tutti parlano tedesco, più o meno bene, e questo ci ha permesso di cavarcela; pochi parlano inglese, in genere negli uffici turistici.
Informazioni sul cicloturismo in Ungheria sono disponibili alla pagina www.hungary.com e www.turismoungherese.it
Informazioni sui bagni termali ungheresi alla pagina www.hungary.com/spa-wellness






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