Ciclabile della Drava
Viaggio lungo una valle alpina con un epilogo sul mare dell'Istria Agosto 2016

di Piero Lancia
piero.lancia@caifrosinone.it

La Drava nasce in Italia, a Dobbiaco, ed ha la caratteristica di essere il fiume più lungo che scorre nel nostro paese anche se per pochi chilometri. Attraversa Austria e Slovenia, poi segna il confine tra Slovenia e Ungheria fino a confluire nel Danubio, al confine con la Serbia, dopo 749 chilometri.

La pista ciclabile che si snoda lungo questo fiume, dalle sorgenti a Maribor, seconda città della Slovenia, è tra le più conosciute e, nel primo tratto da San Candido a Lienz, tra le più frequentate.

ITALIA
San Candido
Partiamo da San Candido, ultima fermata del treno che ci ha portato fin qui. La ciclabile passa vicino alla stazione e l'imbocchiamo subito senza addentrarci per le vie del centro, affollate di turisti in questa mattina d'estate. Prima di lasciare definitivamente la cittadina facciamo una brevissima deviazione per visitare la famosa Collegiata, considerata il più importante monumento romanico delle Alpi Orientali.

Lasciata San Candido, il percorso ciclabile si snoda attraverso uno scenario alpino di prati, boschi e vette dolomitiche, sempre in perfetta sicurezza. Il paesaggio idilliaco, la tranquillità di una strada riservata alle bici, buona parte del percorso in discesa ne fanno uno degli itinerari più frequentati da ciclisti di ogni età e preparazione. Sono tantissimi i villeggianti in val Pusteria che approfittano di una giornata d'estate per fare questo itinerario fino a Lienz e tornare indietro in treno. Lungo il tragitto mi chiedo se questo modello vincente sia esportabile anche da noi. Se volete seguire il mio ragionamento cliccate qui.

AUSTRIA
in discesa verso Lienz
Si entra ben presto in Austria senza neanche accorgersene. Non ci sono cartelli, il paesaggio non cambia neanche nei minimi particolari: stessi prati, stessi boschi, stesse montagne.

in discesa verso Lienz







L'ebbrezza della discesa ci inghiotte fino a Lienz.





Lienz
Si fa una breve deviazione per visitare il centro storico della capitale della regione dell'Ost-Tirol. La cittadina è graziosa e ben curata, affollata in questo pomeriggio d'estate da una frotta di turisti italiani arrivati in bici fin qui: in attesa del treno di ritorno affollano negozi e pasticcerie dove si sente parlare più italiano che tedesco.

Drava




Si lascia Lienz e si notano subito delle differenze. La folla dei ciclisti si è enormemente assottigliata mentre la Drava, dopo aver ricevuto le acque dell'Isel si è trasformata da un torrente di montagna in un largo fiume di pianura.

ponte sulla Drava






Pochi chilometri dopo Lienz si entra nella regione della Carinzia, la più meridionale dell'Austria. Il percorso procede parallelo alla Drava che si attraversa su un bel ponte in legno.

sterrato nel bosco


Dopo Oberdrauburg la ciclabile si allontana dal fiume e serpeggia nei fitti boschi di conifere con qualche saliscendi spesso su strade sterrate.



la salita è finita





I ciclisti di giornata con le loro mountain bike e, soprattutto, senza il bagaglio si divertono un mondo. Noi soffriamo un po' le salite per consolarci con discese entusiasmanti. Si incontrano prati, pascoli, piccoli paesi a vocazione agricola, stalle e fienili.


verso Lind

Spesso si incontrano fontane, sempre gradite dai ciclisti. Nei paesi appena più grandi ci sono locali con piacevoli Biergarten all'ombra di qualche grande albero.


sosta a Sachsenburg

chiesa di campagna

Spittal an der Drau
La prima città più grande che si incontra è Spittal an der Drau, con un bel parco pubblico e un grande palazzo rinascimentale, Schloss Porcia.
sosta lungo il fiume


Da qui la ciclabile va in piano, lungo l'argine del fiume, su un percorso quasi sempre sterrato, fino a Villach. Qui si possono godere le rive e le viste sul fiume. Noi ci fermiamo ad una festa campestre da cui arriva musica tradizionale e profumo di salsicce.
Drava

Drava

Villach è una città abbastanza grande con un lungo Drava dove corre la pista ciclabile in mezzo al verde, davvero molto piacevole.

lungo Drava a Villach
la Drava a Villach














Il centro storico è interessante, raccolto in un'ansa del fiume.
Villach
lungo Drava a Villach
in partenza

Silbersee
Si esce ancora sulla pista ciclabile, nel verde, rasentando il Silber See, il lago d'argento.

Dopo Villach incontriamo sempre meno ciclisti e sempre meno cittadine, soltanto piccoli paesi.


indicazione R1
Rosental

Rosental

invaso sulla Drava
La ciclabile affronta ora la Rosental con un percorso caratterizzato da diversi strappi in salita; poi il percorso torna in piano a costeggiare il fiume che si allarga nel primo di grandi invasi dovuti alle dighe che ne sbarrano il corso.
ponte sulla Drava
verso la diga di Linsendorf
sterrato
Il percorso è tutto sterrato, la vista suggestiva su questa grande distesa d'acqua. Verso sud, una lunga linea di montagne corre sempre parallela al percorso. L'ambiente è sempre più rurale.

L'unica cittadina che si incontra è Volkermarkt, posta su un altipiano affacciato su un altro grande invaso creato da una diga. Arrivarci costa un salita breve ma ripida. Il percorso torna giù a livello del fiume e si inerpica di nuovo nel bosco con un paio di tornanti. Traversati i bei campi di Unarach in leggera discesa, si prende di nuovo a destra su una strada più grande. Qui perdiamo la segnaletica, ed è stata l'unica volta: non vediamo la freccia verso sinistra e proseguiamo in piacevole discesa fino a ritrovarci a livello del fiume. Capito l'errore non ci pensiamo nemmeno a rifare tutta la salita all'indietro. Seguiamo la strada che risale brevemente a Edling.
Edling - lungo la deviazione
Ora imbocchiamo la ciclabile sempre ben asfaltata che costeggia la strada principale sulla sinistra, in tranquilla discesa: quando la ciclabile termina prendiamo a sinistra e poco più avanti ritroviamo delle frecce che ci indicano R1 e Hängebrücke Santa Luzia.
Edling - lungo la deviazione









Il ponte sospeso





Ritroviamo il nostro percorso proprio all'inizio del ponte sospeso Santa Lucia. La deviazione che abbiamo fatto è lunga circa venti chilometri con una sola breve salita iniziale, e su ciclabile o strade tranquillissime. Mi sembra raccomandabile, soprattutto dopo aver letto sulla guida che il percorso ufficiale affronta diversi strappi in salita, spesso anche su sterrato.
indicazioni in doppia lingua
prati di Aich

capitello votivo

Il ponte sospeso è una bella emozione. Si deve scendere dalla bici e spingerla a mano. A metà del ponte è impossibile non affacciarsi a guardare la forra che scorre molto più in basso; quando si avverte il dondolio, però, ci si affretta a raggiungere la riva opposta. La ciclabile procede senza ulteriori difficoltà fino a Lavamund, ultimo paese austriaco sulla Drava.
SLOVENIA
confine austro-sloveno
Di Slovenia ne facciamo poca in bici. A quel che ho letto, la ciclabile diventa abbastanza dura e c'è chi consiglia addirittura di seguire la statale, ipotesi che non prendiamo in considerazione.
stazione di Dravograd
Mi riprometto di seguire la ciclabile fin dove il percorso costeggia il fiume e la ferrovia e proseguire in treno senza avventurarci all'interno. Ci pensa un imprevisto a risolvere i miei dubbi. I nostri amici devono rientrare un giorno prima e così proseguiamo in treno per Maribor.




Maribor - davanti al castello
Maribor è la seconda città slovena e sede universitaria. La vita si addensa nella bella piazza Grajski Trg davanti al castello e nelle vie che la collegano all'altra bella piazza Glavni Trg dove sorge il municipio e la colonna dedicata alla Madonna in ringraziamento della fine dell'epidemia di peste, come si trova molto di frequente anche nelle regioni limitrofe dell'Austria. Il lungo Drava è ciclabile e piacevole.
Maribor - Grajski Trg

Maribor - Glavni Trg

Tornare indietro a San Candido con il treno non è agevole e richiede molti cambi (vedi sotto, nel capitolo Informazioni pratiche). Il modo più conveniente per tornare in Italia è passare dall'Istria. Maribor è ben collegata in treno con Koper/Capodistria.

Capodistria - palazzo Pretorio

Capodistria - palazzo della Loggia

Arriviamo qui nel tardo pomeriggio ma ci rendiamo subito conto della ottima organizzazione. Abbiamo trovato un monolocale a Bertoki, due o tre chilometri da Capodistria: sia la stazione che il centro sono collegati da piste ciclabili larghe, asfaltate, ben tenute e ben segnalate.

Capodistria - cattedrale dell'Assunta

Capodistria - piazza Tito

Isola

Capodistria è lambita dal tracciato della Parenzana, antica ferrovia dismessa che collegava Trieste a Parenzo e ora riadattata a pista ciclabile. Il giorno dopo arriviamo in bici fino ad Izola/Isola: il percorso della Parenzana è curatissimo e molto piacevole, tutto in riva al mare che qui è caratterizzato da una costa di scogli. Si potrebbe arrivare anche in Croazia, noi preferiamo fermarci in un'osteria di pesce a Isola e goderci mezza giornata di mare sulla via del ritorno.
sulla Parenzana

lungomare di Capodistria
ITALIA
sulla Parenzana a Rabuiese
Da Bertoki la Parenzana si dirige verso l'entroterra in un ambiente di campagna tipicamente mediterraneo e sale dolcemente verso il valico di Rabuiese. Il percorso è sempre gradevole, segnalato e ben tenuto.
confine italiano

Scolliniamo e ben presto siamo di nuovo in Italia, come annuncia un cartello col simbolo dell'UE.

Muggia
Alla fine della discesa conviene seguire le indicazioni per Muggia; è sconsigliato seguire la Parenzana verso Trieste perché il vecchio tracciato è stato inglobato nella periferia della città.
Muggia

Muggia è caratterizzata da stretti vicoli che contornano la piazza a cui fa sfondo la facciata romanica del duomo.




Trieste

A Muggia ci imbarchiamo sulla motonave di linea che la collega a Trieste e trasporta le biciclette, fino ad un massimo di sedici. Il nostro viaggio finisce a Trieste dove passiamo ancora un paio di giorni da turisti. Giriamo sempre a piedi, dopo aver lasciato le bici nel cortile della casa che ci ospita.






Informazioni pratiche.

La pista ciclabile della Drava va da Dobbiaco (Italia) a Maribor (Slovenia): è tutta ben segnalata con cartelli che riportano il segnavia R1, nel tratto austriaco, e il segnavia D3 in Slovenia. Esiste un sito dedicato con molte informazioni, anche in versione italiana, www.drauradweg.com che riguarda principalmente il tratto austriaco. Il percorso è lungo complessivamente 370 chilometri, con tratti di sterrato lunghi e frequenti; ci sono diversi strappi in salita, sempre brevi ma alcuni sono piuttosto ripidi. Il percorso è quasi tutto su pista ciclabile o strade aperte solo ad un inesistente traffico locale; brevi tratti sono su strade a traffico promiscuo ma gli automobilisti sono molto rispettosi dei ciclisti, cosa che non succede sempre in Italia. Per saperne di più su come la penso su questo punto, fate clic qui.
La ciclabile della Parenzana parte da Trieste, traversa la Slovenia e termina a Parenzo (Croazia). Molte informazioni sono reperibili sul sito http://www.parenzana.it. Il tratto che abbiamo percorso noi, da Muggia a Isola (Slovenia) è asfaltato, ben curato e ben segnalato (segnavia D8): la salita del valico di Rabuiese è dolce, il resto è in pianura.
Abbiamo fatto il viaggio di andata in treno: in Eurostar fino a Bolzano, poi con il trasporto regionale fino a San Candido. Il trasporto delle bici sull'Eurostar è stato davvero molto difficoltoso, nonostante Trenitalia preveda la possibilità di portare con sé la bicicletta, smontata e riposta in una sacca dalle dimensioni prestabilite. Le ferrovie slovene sono economiche, i treni sono lenti ma tutti trasportano le biciclette anche gli Intercity, l'accesso è semplice e il personale è collaborativo. Gli orari si possono consultare sul sito www.slo-zeleznice.si/en. Siamo rientrati da Trieste a Roma in Intercity, sempre con le biciclette smontate ma stavolta senza difficoltà. Per i dettagli del viaggio in treno con le bici al seguito, fate clic qui.
Volendo tornare indietro da Maribor al punto di partenza la soluzione migliore è descritta qui di seguito. Si va in treno da Maribor a Dravograd (Slovenia), facendo attenzione perché questa linea non è servita nei fine settimana; si riprende la ciclabile della Drava in senso inverso e si torna in bici fino a Lavamund. Da questa località austriaca, posta vicino al confine, si può tornare fino a Lienz con un servizio privato di autobus che trasporta anche le bici. Bisogna prenotare con qualche giorno di anticipo: per i dettagli consultare la pagina www.drauradweg.com/it.aspx/Articles/View/761. Lienz è ben collegata con il treno con le località italiane della val Pusteria.
Le guide migliori per i percorsi cicloturistici sono quelle edite da www.esterbauer.com disponibili però in tedesco e solo raramente in inglese. Per questo viaggio ho usato la guida in italiano edita da Ediciclo. Ha una buona introduzione generale e cartine abbastanza accurate. La descrizione del percorso si disperde nei minimi dettagli di cosa si incontra ai lati della strada, alcuni davvero inutili. Le informazioni generali per la visita dei luoghi e delle città attraversate sono ridotte all'osso così come la lista degli esercizi dove si può pernottare, limitata peraltro ai pochi centri più grandi.






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